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SUL VISO PER LIA - settembre 2009 - Marcello
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SUL VISO PER LIA - settembre 2009 - Marcello

 Andare sul Monviso con l’aiuto di una guida professionista…. ma scherziamo …E’ stata questa per me (con una offesa al mio amor proprio) la prima salita che ho dovuto affrontare per andare sul Monviso.

C’era però nel cuore di questa proposta legata a Lia una determinazione che mi spingeva a dire di sì comunque ed a superare le idealità e le riserve del mio cervello.

Poi è venuta l’idea di proporre la salita ad Elisa offrendogli la sicurezza della guida e quando lei ha detto di sì ogni riserva è passata ed una gioia grande ha invaso il mio cuore.  Penso che Lia dal cielo abbia proprio accompagnato Elisa e me in questo punto della nostra salita e ci abbia aiutato a togliere le nostre rispettive riserve per farci incontrare e superare le tante distanze che spesso hanno tenuto lontano questo padre e questa figlia. Grazie.

Tutto questo ha reso secondario il resto. Non mi sono perso nella ricerca delle previsioni del tempo; mi sono caricato di buon grado come un asino ed ho cercato di mettermi al servizio e di contenere la mia esuberanza senza (come dice Eli) “rompere troppo le balle”.
E siamo partiti. Io con la gioia nel cuore di avere accanto (in modo insperato) questa figlia; Eli sciolta e più loquace del solito.
Avevamo promesso di andare a tenere i posti al rifugio ad una certa ora ma un po’ per il ritardo nella partenza ed un po’ per colpa mia che non ho visto il segnale del Berardo siamo giunti alle Forciolline fuori tempo. Per nostra fortuna eravamo i primi. Abbiamo segnato i posti per tutti ma ci siamo resi conto che era una situazione non difendibile. Se qualcuno arrivava aveva diritto al suo posto. In quel momento abbiamo temuto di non vedervi e invece…
Improvvisamente siete comparsi: Robi, rosso come un gambero, Cilla loquace e solare, Danilo tutto tranquillo con Ombretta e Carla (che non conoscevamo). In quel momento ho capito che sul Viso ci saremmo andati eccome ed il mio cuore si è fatto sereno e tranquillo.
 
Senza soffermarmi sulle cose che voi avete già scritto così bene, vi dico che le cose più belle che io ho vissuto e che mi sembra di aver condiviso sono state queste:
-         lo spirito gioioso e conviviale della cena con tutte quelle ricchezze. Per me che sono abituato ad un solo panino è stata una rivelazione insieme al volto di tutti voi. La guida poi che si è presentata con una bella bottiglia è entrata subito nel mio cuore. Mi dispiace un pò per te Carla anche se io le olive penso di averle mangiate perché ho mangiato proprio di tutto o meglio come dice la Eli “hai mangiato come un cesso”
-         La salita… vedere Eli salire così agile e starmene zitto reprimendo il mio istintivo atteggiamento paterno; vedere la dolcezza e la scioltezza con cui don Marco guidava le persone del nostro gruppo; vedere gli altri procedere così spediti sotto la guida attenta di Silvio mi ha lasciato veramente stupito, leggero… e con un senso di “cordata” aperta.
-         La messa in cima (che non mi aspettavo) che don Marco ha celebrato con quella cortesia, quella scioltezza, quella semplicità che speriamo diventi patrimonio di ogni prete; le sue parole belle e nuove che hanno aperto una breccia di speranza e quella comunione di affetto, di legame, di lacrime tra noi diventati un gruppo…
-         Le bellezze: quelle stelle mai più viste con quella vivezza; la bellezza dell’ambiente, il panorama magnifico della punta con tutte quelle nebbie la sotto e la gaiezza di tutti noi
-         E infine (certamente non ultimo) quello spirito di gruppo, quella presenza lieve che ci ha accompagnati, che abbiamo chiamato di volta in volta con il nome di Lia e con nomi diversi e che per ognuno di noi è stata l’occasione per ri-prendere un discorso, per ri-vedere le posizioni forse troppo statiche, per rifare comunione e per me l’invito ad essere più conviviale sono insieme ai vostri volti l’aspetto più bello di questa magnifica salita che ho rifatto dopo una dozzina di anni e che da tanto tempo aspettavo di rifare (e forse aspettavo proprio tutti voi e tutto questo). Grazie Cilla, grazie a tutti voi.
 
Marcello
 
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