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CIMA DI CORBORANT 2021 - CILLA
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CIMA DI CORBORANT 2021 - CILLA

Scrivo queste righe seduta su un bellissimo prato verde a Sambuco, dove siamo arrivate oggi  da Strepeis, io e Ombretta, nel nostro primo giorno di trekking, in uno scenario meraviglioso dove mi godo il lusso della pace, della tranquillità, della bellezza e del riposo.

Una “gita di famiglia”  Rebecca ha definito la nostra ascensione di ieri, nel nostro momento di raccoglimento, al riparo del dehor del rifugio, sotto un temporale da paura con grandine, fulmini e tonnellate di acqua.
E’ vero. Sono d’accordo.
E’ stata una gita intima. Per pochi. Dove il passo si fonde con quello dell’altro. Le chiacchiere volano. Qualcuno parla. Qualcuno sta zitto. Poi tutto tace e la montagna inizia a insegnare. La salita si fa dura e  si risparmia il fiato. Ognuno fa i conti con la propria stanchezza, con il fatto di non aver dormito (io ... di nuovo!), con la sveglia alle 4.30 (chissà se mi abituerò mai…) e con le proprie gambe che obbedienti salgono portandoti in alto.
Che bella questa gita! Ritrovo alle 5.15 con Silvio, Enrica e Rebecca. Recupero di Marcello a Cuneo e poi ritrovo con Ombretta e Davide verso le 7 a Strepeis.
Con l’auto di Silvio saliamo un po’ sulla strada sterrata che ci fa sobbalzare parecchio, cosa che pare culli Rebecca che dorme beatamente il sonno dei giusti e si sveglia fresca come una rosa pronta a partire. Che invidia! La vallata è davvero magnifica. Sono rilassata. Un po’  stanca ma contenta di esserci. Sono allenata: la settimana in Dolomiti mi ha lasciato delle buone gambe e un buon fiato.
Saliamo bene fino al ‘buco della marmotta’ che a me genera subito una botta d’ansia, quando vedo quei gradini conficcati nella roccia, così distanti tra loro che le mie gambe non ci arrivano. Quanto invidio Davide e le sue lunghe gambe! Alla fine, col sostegno di tutti, e qualche madonnamento mio, riesco a tirarmi su anche io. Devo dire che  ho apprezzato molto la corda di Silvio!
Da lì in poi ci sono delle belle placche assistite con catene (roba da evitare assolutamente con la pioggia) e dopo una bella salita si arriva in vetta. Vetta che ci offre uno spettacolo meraviglioso: uno scenario a 360° in quanto il Corborant, con i suoi 3010 metri è la cima più alta della zona.
Il mio cuore si apre alla gratitudine pura. Respiro, osservo, ascolto, mi sento, ci sono, esisto… Grazie!
Dopo esserci rifocillati prendiamo la strada del ritorno e il buco della marmotta mi aspetta. Vedo Rebecca che, prima della nostra cordata, si infila nel buco e anche se ha paura non lo dice: sono orgogliosa di lei e di questa passione che sta crescendo con lei.
Dopo il canalino ci togliamo imbrago e caschetto e verso il lago inizia a piovere e grandinare. E’ la mezza e il temporale era previsto per il pomeriggio. Fortunatamente dura solo una ventina di minuti, il tempo giusto per bagnarsi e  prendere freddo, ma un bel sole torna a scaldarci e asciugarci.
Velocemente arriviamo alla macchina e tempo di essere al rifugio inizia un temporale da paura che andrà avanti per un’ora e mezza. E in quella strana bolla fuori dal mondo, si crea il tempo del raccoglimento. Ci stringiamo. Ci ascoltiamo. Ci raccontiamo. Di noi. Di chi abbiamo amato. Di chi abbiamo perso. Della vita e dell’amore che ci lega. Molto viene detto con le parole e molto viene detto in altri modi. Ma tutto arriva ai cuori.
Già si sta pensando all’ascensione del 2022. E chi ci ferma più??

Sambuco, 1.8.21
                                                      Cilla
 
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