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SUL MONVISO CON LIA E MARCO - Marcello
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SUL MONVISO CON LIA E MARCO - Marcello

Monviso!

Quest’anno abbiamo deciso di ritornarci.

Volevamo tutti insieme ricordare Marco e Lia che da ora in avanti cammineranno sempre con noi.
Il momento più emozionante per me è stato l’attimo in cui si sono aperti gli striscioni davanti alla croce sommitale. Mi è venuto il groppo in gola nel vedere l’emozione disegnarsi sui visi di Roby e di Rebecca. Poi le foto. La gioia e l’allegria hanno poco a poco preso il sopravvento perché erano tante le cose che emozionavano.
Eravamo arrivati tutti senza lasciarne nessuno indietro e tra questi sette persone che non erano mai salite sulla vetta.
L’emozione si "toccava" e traboccava.
Un’emozione poi riemersa al ritorno nel momento in cui seduti davanti al Boarelli ci siamo condivisi i nostri pensieri ed i vissuti. In quel momento si percepiva la presenza viva di chi avevamo portato su in alto nei nostri cuori.
 
Per me quest’anno è stato tutto un condensato di emozioni e di fatica. Di fatica perché io pensavo di aver smaltito gli effetti del Bianco ed invece non era così. Ho faticato sia nella risalita del vallone la prima serata che al ritorno. Cilla poi - quella dannata - ci ha allungato il percorso di ritorno e per me già piuttosto provato è stata una fatica in più. Poi però siamo arrivati tutti e bene ed è andata benissimo così.
 
Devo dire che ho provato una fortissima emozione anche  la serata prima della salita alla vetta. Aspettavo Adamo e sapevo che sarebbe salito, ma mi inquietava saperlo solo su del vallone.
Avevo anche il timore che non avrebbe trovato il rifugio nel buio della notte.
Ho provato tutti i tipi di angoscia e un senso enorme di liberazione quando mi hanno detto che si vedeva la luce di un frontale in lontananza. Quando è arrivato l’ho abbracciato con una gioia che ho provato poche volte in vita mia. Il papà del mio nipotino più piccolo e marito della mia figlia minore era arrivato. Il "nonno" poteva dormire tranquillo.
 
Per finire sono arrivato all’auto ed ho trovato la batteria a terra. Nell’emozione dell’arrivo avevo dimenticato i fari accesi. Per fortuna i cavi sono riusciti a rianimarla e così sono potuto arrivare a casa.
Saranno giorni che non dimenticherò più insieme a tutti i vostri volti.
Vi abbraccio.
Marcello
 
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