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Dopo un anno di chitarra per Lia...
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Dopo un anno di chitarra per Lia...

Elena Bongiovanni vincitrice del Premio Lia Trucco 2019

Sono passati 3 anni ormai da quando ho avuto in prestito la chitarra; un tempo durato più del previsto a causa dell’annullamento delle ultime edizioni per il Covid.
Per me è stato un grande onore aver goduto di questo privilegio per tutto questo periodo, durante il quale lo strumento mi è sempre stato vicino, nelle quarantene e nelle importanti tappe affrontate insieme: persino all’esame di maturità.
Oggi, com’è giusto che sia, la chitarra passerà a qualcun’altro/a a cui io non posso che augurare di cercare di trarre il massimo dai momenti che condividerà con lei.
Dai discorsi dei vincitori del Premio delle precedenti edizioni, ero sempre rimasta un po’ stranita e incuriosita dal modo in cui descrivevano lo strumento, come fosse qualcosa di “magico”, ma poi con il tempo ho capito cosa intendevano. Ho capito che ogni strumento musicale ha una propria voce, e questa chitarra in particolare; e mi piace pensare che in tutte le ore trascorse a suonare insieme a lei io possa aver avuto modo di conoscere un po’ anche la voce di Lia.
Ci tengo a ringraziare tantissimo per questa opportunità ricevuta che mi porterò sempre nel cuore.
 
Elena 
Saluzzo, 16.4 2022

Martina Rivetto vincitrice del Premio Lia Trucco 2018

E’ trascorso un anno ed eccoci di nuovo qui al Premio. Se torno indietro e ripenso al concerto finale della scorsa edizione posso ancora sentire tutta l’emozione di quella sera.
Ho avuto l’onore di suonare per un anno una chitarra preziosa e speciale, la chitarra di Lia. Con lei ho apprezzato quanto sia bello il suono di una chitarra di liuteria, con lei ho dato concorsi, ho partecipato a concerti, ho condiviso ore di studio e di fatica e suonandola sentivo un’energia che mi sosteneva e mi incoraggiava sempre.
Cara Lia, sono felice di averti conosciuta attraverso la tua chitarra e di aver condiviso insieme a te un anno di musica bello e intenso. Per questo ringrazio di cuore Cilla e tutta la tua famiglia, il prof. Roberto Marcotti che mi ha seguita nell’ultimo anno di scuola media, la mia famiglia, ma soprattutto ringrazio Cristiano, che mi ha insegnato ad amare la musica e la chitarra fin dalla prima lezione di strumento e ha sempre creduto in me.
Cara Lia, adesso la tua chitarra volerà in un altro luogo ed altre mani la suoneranno, ma anche se ci separiamo sono certa che il nostro legame durerà per sempre.
Ciao Lia....e GRAZIE!
 
Martina
Savigliano, 20.4.2019

Luisa Giordanengo vincitrice del Premio Lia Trucco 2017 

Cara chitarra di Lia, è trascorso un anno e, prima di separarci, vorrei condividere con te alcuni pensieri… 
Tra noi c’è stata fin da subito grande intesa e, proprio grazie a te, ho avuto lo stimolo per concludere progetti che mi stavano a cuore, come l’esame a Novara… quanto impegno e quanto studio, ma che bellezza sentire le tue note risuonare ogni giorno per ore e ore nella mia casa, con la tua dolce eco che usciva dalle finestre aperte… e che bello quando ti ho presentata ai professori al mio ingresso in aula d’esame; ho raccontato di Lia, del liutaio Zontini, ti ho descritta nei minimi particolari con così tanta passione… 
Grazie chitarra di Lia per questo anno di crescita, per i momenti di spensieratezza, suonando insieme durante le serate in compagnia di amici veri, oppure suonando al pranzo di Natale per i parenti, o alla festa del mio compleanno; grazie per il viaggio a Norcia, in cui siamo state unite nella desolazione delle vie distrutte, ma anche nella vicinanza ed empatia che abbiamo portato agli abitanti del luogo. Grazie per i miei momenti giù, in cui suonandoti ho trovato consolazione e per i traguardi raggiunti e festeggiati tramite le tue note.  
Ciao chitarra di Lia, ora ti saluto e lascio che la tua musica continui a tenere vivo il ricordo di Lia accanto ad un nuovo amico.  
 
Con tanto affetto, Luisa  
Savigliano, 31.3.2018 
 
mamma di Carlo Ubertalli, vincitore del Premio Lia Trucco 2015                                      
 
Un anno fa, proprio come questa sera, la chitarra di Lia per la prima volta e con grande sorpresa veniva consegnata nella nelle mani di Carlo, mani che allora erano ancora più piccole ed esili di ora, ma che si sono prese cura di lei con grande attenzione ed amore. E’ stata un’emozione indescrivibile! Una di quelle emozioni che si ricordano per tutta la vita, che rimangono impresse nella mente e nel cuore. 
E poi è arrivata nella nostra casa, nella nostra vita, con tutta la sua dolcezza, con tutta la sua storia e con tutta la sua melodia. 
Durante i pomeriggi e le sere in cui si rincasava stanchi per il lavoro o per gli impegni scolastici il suono dolce e avvolgente della chitarra riusciva ad alleviare la fatica della giornata ed a farci sentire più uniti. 
Il pensiero di averla con noi per un periodo di tempo determinato ci ha resi consapevoli che nulla è per sempre, e che proprio per questo occorre apprezzare e saper cogliere il meglio che la vita ci offre in ogni momento, come una melodia suonata la sera, dopo cena, capace, dopo pochi arpeggi, di raccogliere attorno a sé, tutta la famiglia e far comprendere dagli sguardi sincronizzati, dalle labbra che si muovono a ritmo, cosa per noi conti davvero.   
La musica, infatti, è anche strumento di aggregazione che permette ai ragazzi di trascorrere in sintonia momenti attivi e gioiosi della loro vita.   
La chitarra di Lia è stata per Carlo uno stimolo per la sua crescita musicale ma anche personale, ha avuto la prova che l’impegno unito all’amore e alla passione verso le cose che si fanno portano sempre del bene.    
Ora è arrivato il momento di separarci, di lasciarla andare, in un’altra casa, con altre persone, e lo facciamo con rammarico ma anche con gioia; sicuramente nei prossimi giorni troveremo il vuoto e ci mancherà il suo suono armonioso, ma se guarderemo nei nostri cuori troveremo la ricchezza che ci ha lasciato questa meravigliosa esperienza.      
Grazie Lia per averci scelto, grazie per averci dato questa occasione di crescita e di amore.   
 
  Marcella mamma di Carlo   
 Savigliano 26.03.2016  
 
mamma di Emma Biglioli, vincitrice del Premio Lia Trucco 2010
 
dopo un anno di chitarra per Lia...
 
Un anno con la chitarra per Lia. Devo dire che è stato un po’ come adottare un figlio. Beh vedete, non è stata soltanto una cosa che ha coinvolto Emma: la chitarra ha seguito ogni nostro spostamento, dormiva in camper al posto d’onore, ha visitato musei, a casa nostra Emma l’ha adagiata sulla pelle di pecora dove era stata lei appena nata.
E’ stato un anno di grande crescita. Forse alcuni stanno pensando “Che tristezza lasciare questa chitarra”… ma in questo anno abbiamo maturato nuove consapevolezze. Grazie a questa chitarra ci siamo ricordati che i figli non sono nostri ma sono della vita, che tutte le cose cambiano e che non c’è attaccamento ma cura, curare amorevolmente per poi lasciar andare.
Come si ama un figlio e poi si lascia andare. Un grande scambio e poi via verso la vita. C’è anche la consapevolezza che questa chitarra crea connessione. Non è solo legno e corde, è la preziosità della vita che contiene, l’essenza che va oltre. E tutti i cuori dei ragazzi che battono dietro la chitarra per Lia e che si nano in un susseguirsi di identità, dieci dita per volta in una catena che non avrà mai fine, che connette, un amore infinito che una mano dopo l’altra porta la catena lontano e si cresce attraverso la musica che porta in alto.
Grazie per aver incluso Emma nella lunga catena, e così tutti noi.
 
Patrizia, mamma di Emma
 
La Spezia, 31.8.2011 
 
 
 
                       

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